Il motocoltivatore è il futuro delle aziende agricole

Il macchinario in grado di aiutare uomo e terreno

Ispirazioni / Consigli sempreverdi

14/05/2020

Tempo di lettura stimato circa 5 minuti

Quante volte, negli ultimi anni, abbiamo sentito dire: “Il futuro è nella terra”, “C’è un progressivo ritorno alla terra”, “I giovani tornano all’agricoltura”. Sono frasi molto vere e cariche di un significato da pochi realmente compreso, perché il focus di ogni bravo agricoltore o contadino è proprio la terra, intesa non come possedimento ma come habitat di vita.

Proviamo a spiegarci meglio. Negli ultimi sessant’anni ci si è concentrati sulla lavorazione del terreno sottovalutando e sminuendo l’apporto fondamentale che la natura stessa ci dà. I nostri terreni si sono adattati alle tecniche di lavorazione che abbiamo voluto importare nel suolo, con il mero scopo di produrre in modo più veloce e meno faticoso. Di sicuro questa intenzione è comprensibile e, sotto un certo punto di vista, condivisibile, ma con il passare del tempo abbiamo reso sterili terreni rigogliosi e inquinato falde acquifere con concimi o liquami per provare a correggere le nostre azioni, che in precedenza avevano destrutturato il suolo; insomma, siamo a un punto di rottura: continuare così non è più sostenibile a livello ambientale, ma nemmeno dal punto di vista economico, perché la terra richiede troppe integrazioni (concimi, pesticidi, lavorazioni particolari) che rendono il ricavato sempre minore. Come risolvere questa situazione? Dobbiamo abbandonare le tecniche e i macchinari che abbiamo inventato negli ultimi anni? Assolutamente no; si deve però puntare alla formazione e alla creazione di macchinari che possano aiutare sia il terreno che l’uomo.

Facciamo un esempio concreto

Quando si ha bisogno di lavorare il terreno per preparare il suolo alla coltivazione, di norma si sceglie di utilizzare una fresa. La fresa, rivoltando il terreno, lo sminuzza e crea un letto favorevole alla crescita delle piantine. Studiando però la lavorazione compiuta, ci si accorge che la fresa lavora molto bene i primi 20/25 cm di suolo, ma sotto a questi crea una “suola di lavorazione”, formatasi dal contatto dei denti con il suolo. Quindi il risultato è quello di avere una ventina di centimetri favorevoli alla crescita iniziale delle piantine, ma sotto questi il terreno rimarrà compatto e ciò porterà i nostri ortaggi a non cercare sostanze, acqua e nutrimenti solo nello strato più superficiale. Si può capire bene che le sostanze nutritive di questo strato non sono paragonabili a tutte quelle contenute in tutto il terreno e che in caso di siccità le riserve d’acqua tendono a trovarsi nelle parti più basse del suolo. La soluzione quindi è quella di tornare a zappare per andare in profondità, lasciando tutti i mezzi moderni? Assolutamente no! 
 

Gli attrezzi che possono aiutarci

Ci sono attrezzi che possono risolvere il problema, come l’erpice rotante, che può essere montato sul motocoltivatore. Mentre la fresa lavora su asse orizzontale, l’erpice rotante lavora sull’asse verticale. Come l’erpice rotante ci sono altri accessori che possono essere installati sul motocoltivatore, in grado di aiutare il lavoro nei campi preservando il terreno. Un altro strumento fondamentale per qualunque agricola o ortolano è l’aratro rotativo, un attrezzo che permette di smuovere la terra migliore (quella dei primi 50cm), andando a creare facilmente delle prode, ideali per qualunque tipo di coltivazione. In questo caso il motocoltivatore compie un lavoro di potenza, tipico di un trattore, rivelandosi uno strumento versatile, che è uno dei motivi per cui ci piace pensare che il motocoltivatore sia il futuro delle piccole aziende agricole. 

Infatti il motocoltivatore, rispetto a un trattore, presenta una serie di vantaggi: è molto più economico, ha gestione più semplice e meno costosa, non richiede grandi magazzini per il ricovero, necessita di meno carburante (con un vantaggio per le tasche e per l’ambiente) e ha una maneggevolezza che rende facile la lavorazione del suolo, negli spazi piccoli in particolare. Il motocoltivatore e i suoi attrezzi, per chiunque abbia un terreno con superfici minori di due ettari, è la scelta migliore, come sostenibilità, salute del suolo, costi economici e velocità della lavorazione. Essendo uno strumento così importante, la scelta deve ricadere su modelli pensati per questi fini, come il KAM 13 S.
 

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